L’area Alto Aterno Gran Sasso Laga è costituita da 15 comuni, dislocati nelle province di Teramo e dell’Aquila, e vi risiedono 33.674 persone. Si tratta di una zona che negli ultimi anni ha subito un fortissimo processo di spopolamento; i residenti dal 2012 al 2018 sono diminuiti in media del 8,15%, con picchi di quasi il 20 % in alcuni comuni (come ad esempio Fano Adriano).
Tale situazione è anche il frutto degli eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale nel 2016; infatti tutti i comuni che fanno parte della V area abruzzese ricadono all’interno dell’area cratere definita dal decreto-legge n.189 del 2016. L’indice di vecchiaia - ossia il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età compresa tra 0-14 anni - risulta essere elevato in tutti i comuni dell’area. La strategia punta allo sviluppo socio-economico della comunità valorizzando le ricchezze del patrimonio naturale di cui dispone, con particolare attenzione ai contesti e ai panorami montani. Questi versanti del territorio abruzzese infatti risultano particolarmente ricchi di boschi e di acqua, risorse in grado di creare una base funzionale per iniziative di sviluppo economico di tipo verde. Dal punto di vista turistico la presenza della montagna rappresenta il principale elemento su cui puntare; tutti i comuni infatti rientrano all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ad eccezione del comune di Colledara che comunque insiste in un’area protetta ( Parco attrezzato di Fiume Fiumetto). Partendo da questi presupposti la Strategia punta a rendere più attrattiva questa area che si connota per avere una forte vocazione turistica. Gli interventi previsti nell’ambito dello sviluppo investono innanzitutto sulla formazione; nello specifico, oltre alla mappatura dei beni materiali e immateriali nell’area, si punterà allo sviluppo dei cd. “Facilitatori Territoriali”; trattasi di soggetti che a seguito dell’intervento formativo saranno in grado di interpretare la funzione di mediazione e valorizzazione in particolari ambiti strategici quali quello agroalimentare, dell’industria e dell’artigianato, del turismo ed in generale della promozione territoriale. La strategia inoltre sostiene la nascita di nuove iniziative imprenditoriali da parte di soggetti disoccupati, saranno finanziati progetti di auto-imprenditorialità che abbiano quale “mission” quella di massimizzare il beneficio collettivo, rispondendo ai bisogni dell’ampia pluralità di soggetti residenti. Una parte cospicua di risorse sarà inoltre
impiegata per migliorare la recettività turistica; nello specifico un primo progetto prevede la riqualificazione delle strutture ricettive esistenti (prevalentemente di tipo extralberghiero) affinché si caratterizzino per servizi (di alloggio, ristorazione, accoglienza) coerenti con i prodotti turistici sviluppati nell'area. Un secondo intervento invece mira all’incremento del numero dei posti letto nell'area attraverso lo sviluppo di una rete di ricettività diffusa riutilizzando le unità abitative presenti nei borghi dell’area (attivando adeguati interventi di recupero). In tema di agricoltura, utilizzando le risorse del Piano di Sviluppo Rurale, la strategia mira alla formazione in tema di innovazione e diversificazione multifunzionale nel comparto agricolo, zootecnico e forestale oltre che supportare interventi tesi alla modernizzazione delle filiere. La strategia, utilizzando le risorse messe a disposizione dalla Legge di Stabilità, prevede altresì interventi tesi all’implementazione dei servizi di cittadinanza. Nel settore Istruzione, la strategia è orientata, nel suo complesso, alla promozione di modelli di miglioramento qualitativo dell’offerta formativa e mira a potenziamento dello livello di sviluppo e innovazione nell’apprendimento e una maggiore aderenza rispetto agli ambiti di specializzazione produttiva e occupazionale che caratterizzano l’Area. Nell’ambito della sanità, il documento strategico punta all’innalzamento dei livelli di welfare della popolazione intervenendo sui servizi di base e di emergenza e urgenza offerti nell’area interessata. Dall’analisi del contesto si evince che le principali criticità che caratterizzano la zona sono le seguenti: scarsità di servizi di base offerti nell’Area; lunghi tempi di arrivo dei mezzi di soccorso in caso di emergenza; carenza di servizi di trasporto per coloro che vivono in territori più disagiati dal punto di vista della raggiungibilità. Per fronteggiare tali problematiche la strategia prevede
azioni che migliorano le strutture ambulatoriali presenti sul territorio e finanzia interventi di Teleassistenza e Telesalute. In tema di mobilità l’intervento più cospicuo punta alla realizzazione di percorsi di mobilità lenta.
Il valore complessivo delle risorse messe a disposizione è pari a 7.572.560 euro.