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La Balzana: Un nuovo modello di sviluppo sostenibile sui beni confiscati alla camorra

Nel cuore della Campania, tra tradizione agricola e innovazione, sta prendendo forma un ambizioso progetto di valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata: il Parco agroalimentare La Balzana. Questo intervento rappresenta una sfida e un'opportunità unica per il territorio, trasformando un'ex proprietà del clan camorristico in un centro di produzione agricola, ricerca e inclusione sociale.

Un’area confiscata che rinasce per la comunità

Il complesso de La Balzana, confiscato nel 2017 e affidato ad Agrorinasce, si estende su 200 ettari di terreno agricolo e comprende ville, capannoni industriali, edifici scolastici e spazi produttivi. L'obiettivo è la creazione di un borgo agricolo moderno e sostenibile, in cui si coltiveranno e trasformeranno i prodotti tipici della Campania: grano, pomodori, mozzarella di bufala e ortaggi.

Il progetto futuro mira a sviluppare, oltre alle attività produttive, il recupero delle 10 ville bifamiliari e dei 15 capannoni industriali per destinarli alla prima trasformazione, consentendo anche il sorgere di una comunità residente (costituita per lo più da una parte dei dipendenti che opereranno nelle diverse attività produttive), la succursale dell’istituto agrario, già autorizzata nella vicina Casal di Principe, centri per la formazione professionale, attività ricettive e commerciali per il turismo rurale.

Gli investimenti e le risorse disponibili

Grazie al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020, sono già stati finanziati i primi tre lotti, per un totale di 15,1 milioni di euro:

  • Infrastrutture primarie (7 milioni €)
  • Centro polifunzionale per la formazione (3,15 milioni €)
  • Polo scientifico agroalimentare (4,92 milioni €)

I lavori sono in corso e saranno completati tra 2025 e 2026.

Le prossime fasi e il fabbisogno finanziario

Per completare il progetto, è necessario un ulteriore investimento di 24 milioni di euro, destinato a:

  • Recupero delle ville residenziali per lavoratori, studenti e alloggi temporanei (8,5 milioni €)
  • Riqualificazione degli immobili produttivi per ospitare aziende agricole, attività artigianali e turistiche, un ristorante, un albergo e una scuola di cucina (15,5 milioni €)

Parallelamente, si sta definendo un programma strategico per selezionare gli operatori economici che gestiranno la produzione agricola e le attività di trasformazione e vendita.

Il Parco agroalimentare La Balzana non è solo un intervento di riqualificazione: è un modello di sviluppo locale che combina agricoltura, formazione e impresa in un’ottica di legalità e sostenibilità. Un esempio concreto di come i beni confiscati possano generare valore e opportunità per le comunità.

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