Strategia per il contrasto all’emergenza COVID-19 con le politiche di coesione
L’Unione Europea, dopo aver preso atto delle gravi conseguenze sociali ed economiche della pandemia COVID-19, ha introdotto a partire dalla primavera del 2020 alcune modifiche sostanziali alla normativa che disciplina l’utilizzo dei Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE) del ciclo 2014-2020. La finalità di questi interventi è stata quella di consentire il rafforzamento dei sistemi sanitari e di contrastare e mitigare gli effetti economici e sociali che ne sono conseguiti, agevolando la riprogrammazione dei fondi SIE. In particolare, la Commissione europea ha lanciato l'Iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus, con le seguenti due Comunicazioni:
- "Risposta economica coordinata all’emergenza COVID-19" (COM(2020) 112 final del 13 marzo 2020);
- "Risposta al coronavirus. Utilizzare ogni euro disponibile in tutti i modi possibili per proteggere le vite umane e i mezzi di sussistenza" (COM(2020) 143 final del 2 aprile 2020).
Nei mesi di marzo e aprile 2020, sono quindi stati approvati due regolamenti, cui si fa comunemente riferimento con la denominazione di Corona Response Investment Initiative (CRII) e Corona Response Investment Initiative Plus (CRII+):
- il Regolamento (UE) 2020/460 che modifica i Regolamenti (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013 e (UE) n. 508/2014
- il Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica i Regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013.
In Italia con il decreto-legge n. 34/2020 e s.m.i, i cui articoli 241 e 242 hanno ad oggetto, rispettivamente, "Utilizzo del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il contrasto all'emergenza Covid-19" e "Contributo dei Fondi strutturali europei al contrasto dell'emergenza Covid-19" si è rafforzato il contributo delle politiche di coesione per il contrasto alla pandemia. Le disposizioni in questione prevedono infatti anche meccanismi di riprogrammazione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione oltre alla possibilità di destinare le risorse nazionali di tale fondo per ogni impiego utile a fronteggiare la crisi da Covid-19 in forte sinergia con i Programmi comunitari e i Programmi Operativi Complementari.
A maggio 2020, l’Unione Europea ha, inoltre, varato un dispositivo finanziario che ha assunto il nome di Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe package (REACT-EU), che assegna risorse supplementari alla politica di coesione per gli anni 2021-2022, allo scopo di promuovere il superamento degli effetti negativi della crisi sanitaria sull'economia, sull'occupazione e sui sistemi sociali nelle regioni colpite dalla pandemia di Covid-19 e favorire, al contempo, la transizione verde e digitale e resiliente di economia e società.
A partire dalla seduta del CIPE del 28 luglio 2020 sono stati approvati diversi provvedimenti che perseguono la strategia nazionale per il sostegno finanziario alle misure Covid-19 attraverso il contributo dei Fondi strutturali europei, delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) e dei Programmi Operativi Complementari (POC) per amministrazioni centrali e regionali. Il disegno complessivo della Strategia nazionale prevede un meccanismo di complementarietà tra fonti finanziarie per massimizzare le disponibilità di risorse nel breve periodo.
E’ disponibile il documento elaborato dal Dipartimento per le politiche di coesione e presentato dall’Italia alla CE su “Programmazione delle risorse REACT-EU: linee di intervento per le risorse relative all’annualità 2022 e quadro complessivo”. Il valore totale delle risorse stanziate per l’Italia, per gli anni 2021 e 2022, è pari a 14,4 miliardi di euro.