Ventuno Comuni, periferici o ultraperiferici, in declino demografico, non abituati a cooperare e progettare insieme un futuro comune, attraverso la SNAI delineano la “Nebrodi Smart Community”. Un territorio nella Città Metropolitana di Messina particolarmente vasto e differenziato, tra una splendida costa, che fronteggia le Isole Eolie (Santo Stefano di Camastra, Sant’Agata di Militello), schiacciato dalla ferrovia e dall’autostrada A20 e un entroterra montuoso con l’incredibile patrimonio naturalistico del Parco del Nebrodi, la più grande area protetta della Sicilia, ricca di biodiversità e in cui sono presenti attrattori naturalistici di particolare rilievo.
La Dorsale dei Nebrodi, che attraversa le tre valli, nelle quali sono i comuni dell’entroterra, è riconosciuta come Sentiero Italia ed interamente inserita nella Rete Ecologica Siciliana, che connette l’intero territorio, da Mistretta sino alle porte dell’Etna. Questa strategia investe preliminarmente rimuovendo le distanza fisiche territoriali con importanti investimenti in mobilità (fisica e digitale) con 16 milioni e mezzo di interventi e nella riduzione del gap in termini di salute e istruzione con altri 5 milioni: sono precondizioni per la crescita e la valorizzazione di tutti gli asset di sviluppo dell’area, quali la produzione agroalimentare di eccellenza (suino nero dei Nebrodi, provola DOP, olio DOP
“Valdemone”) e la combinazione dei turismi balneare portuale, naturalistico in tutte le sue forme e varianti e culturale. Il forte decremento demografico nell’area è continuato anche in anni recenti (-4,8% dal 2011 al 2017) e si riflette anche sul settore agricolo, molto importante per l’area, con una riduzione del 34,1% dei conduttori sotto
i 40 anni tra il 2000 e il 2010.
La strategia di sviluppo mira a creare delle competenze specifiche sul territorio per l’avvio di start up innovative, strettamente connesse con il capitale territoriale. Si parte dal sistema dell’istruzione, per dotare di competenze i giovani studenti, accrescendo il capitale umano dell’area con nuovi indirizzi scolastici (internazionale, sociosanitario, elettrotecnico, sviluppo rurale) e la dotazione, presso i principali istituti scolastici, di laboratori sperimentali, tecnologico, sociosanitario e turistico, con un’organizzazione didattica moderna e in linea con le nuove metodologie di apprendimento. Per la creazione di imprese innovative, tre diversi living lab (agroalimentare, sociosanitario e turistico), che rappresentano dei luoghi di sperimentazione innovativa per la definizione di prodotti e/o servizi, che potranno creare le condizione per la nascita di nuove attività imprenditoriali, strettamente legate al contesto territoriale e, di conseguenza, innescare un processo virtuoso di crescita socioeconomica, in grado di invertire le tendenze in atto di crisi demografica e socioeconomica dell’Area.
Nell’incubatore dei Nebrodi a Galati Mamertino, finanziato con Fondi europei di precedenti periodi di programmazione e sottoutilizzato, tre living lab dove il sapere tecnico scientifico (Università, centri di ricerca e
servizi innovativi) accompagnerà i giovani a sperimentare prodotti e processi innovativi da immettere nel mercato. L’avvio dell’attività di impresa quindi sarà l’esito di un percorso che dalla formazione di base (scuola) muove i passi verso la sperimentazione (Università e centri di ricerca - brevetti) per giungere alla definizione di start up di impresa che potranno essere allocate presso l’incubatore dei Nebrodi. La specificità territoriale, insieme alla creazione di strutture innovative per la generazione di start up, potrà anche attrarre giovani provenienti da altri contesti territoriali (anche dall’estero), che intendono avviare attività imprenditoriali fortemente connesse alle vocazioni territoriali e allo stesso tempo innovative, in grado di penetrare i mercati sempre più attenti alla qualità dei prodotti.