"Madonie resilienti: laboratorio di futuro" è il titolo della Strategia dell'area interna siciliana. Riguarda 21 Comuni della provincia di Palermo, un territorio per l’83% classificato fra le aree periferiche ed ultraperiferiche, in un comprensorio che registra forti criticità connesse al progressivo spopolamento. Nel 2016 la popolazione residente risultava pari a 64.294 unità, in calo del 3,2% rispetto al censimento 2011 (66.389), che pure aveva registrato un calo demografico medio pari a un meno 25% rispetto al censimento 1971.
Il documento individua una delle cause di questa situazione nelle dinamiche di sviluppo industriale e in "modelli distorti di crescita senza sviluppo", che hanno caratterizzato gli ultimi decenni di storia per Aliminusa, Alimena, Bompietro, Blufi, Caccamo, Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Montemaggiore Belsito, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato e Sclafani Bagni (ovvero i Comuni dell'area). L'attività di elaborazione della Strategia d'area, che ha coinvolto gli enti delle Madonie, con la
partecipazione di associazioni e cittadini, coadiuvati dai tecnici della Regione Sicilia, del Comitato Tecnico Aree Interne, di Anci e del Crea, ha contribuito a rafforzare i processi di governance territoriale: ha favorito, infatti, la costituzione di una “nuova” Unione dei Comuni delle Madonie, che ha preso il posto delle sei Unioni esistenti, che non garantivano una adeguata capacità di intervento sui servizi di cittadinanza (istruzione, salute, mobilità, agenda digitale). La Strategia d'area, anche alla luce dell'insediamento di numerosi giovani che ritornano all'agricoltura, con forti idealità e competenze innovative, si costruisce attorno al tema dell'accesso alla terra, a partire da un “censimento attivo”, realizzato tramite una ricerca azione, dei terreni incolti e abbandonati, pubblici e privati, e crea uno strumento per sostenere i nuovi insediamenti. Attraverso un apposito studio sostenuto dal Mipaaf si è intanto rilevato che l'area ha caratteristiche agro-energetiche tali da dare un ruolo centrale alle filiere locali di energia rinnovabile. Oggi circa il 52% del fabbisogno elettrico del territorio è soddisfatto da Fonti Energetiche Rinnovabili. La strategia pone l'obiettivo del 100% di copertura del fabbisogno elettrico in 10 anni, attraverso la realizzazione di piccoli impianti da filiere di energia rinnovabile diffusi sul territorio e la creazione di piattaforme di raccolta, trattamento, confezionamento e stoccaggio di biomassa da filiere corte. La strategia si caratterizza anche per una profonda innovazione dell'offerta formativa attraverso la costituzione della Rete Scolastica delle Madonie (portato della formazione della nuova Unione dei Comuni), che riunisce tutte le scuole dell'area con lo scopo di innovare i percorsi formativi e razionalizzare i servizi scolastici. Per migliorare i test Invalsi e potenziare le aree disciplinari di
base, in particolare matematica e scienze, e avvicinare la scuola alle peculiarità del territorio, la Rete Scolastica attiverà percorsi di educazione ambientale e alimentare e potenziamento di matematica e scienze anche attraverso la collaborazione di soggetti come il Parco Astronomico delle Madonie e il Geopark UNESCO. Alcune scuole sperimenteranno nuovi modelli di insegnamento-apprendimento attraverso Officine energetiche (FabLabs). Il valore complessivo degli interventi compresi nell'ambito della Strategia d'area è pari a 37,1 milioni di euro.