L'Unione dei Comuni "Alta Marmilla" occupa la parte Sud-orientale della provincia di Oristano, in Sardegna, e copre una superficie di 347,95 kmq. La popolazione residente nei 20 Comuni dell'area, per l'80% classificati come periferici o ultraperiferici, è di 10.062 abitanti. Otto comuni sarebbero "a rischio di scomparsa": ad eccezione di Ales, tutti gli enti hanno una popolazione inferiore a 1.000 abitanti e per i tre quarti una densità abitativa inferiore ai 50 ab/kmq. La densità abitativa media è pari a 28,92 ab/Kmq.
Nonostante lo spopolamento in corso, e un indice significativo di popolazione anziana (gli over 65 sono oltre il 30%), alcuni segnali indicano una possibile inversione di tendenza. Negli ultimi anni, ad esempio, è aumentata la superficie agricola utilizzata (SAU). Tra le ricchezze dell'area, che si estende tra due monumenti paesaggistici – l’altopiano basaltico della Giara e il massiccio vulcanico del Monte Arci, famoso per i giacimenti di ossidiana – ci sono l'ambiente incontaminato, la biodiversità, un paesaggio vario e mutevole, una presenza importante di "terre civiche", ma anche un patrimonio archeologico, storico–artistico e attrattori culturali. Inoltre, i 20 Comuni hanno un patrimonio immobiliare pubblico recuperato e disponibile, e mostrano un'importante capacità di conservazione della cultura materiale e immateriale locale. Per quanto riguarda i sistemi produttivi, quelli nel settore primario aderiscono in molti casi a sistemi di certificazione biologica: guardano già al futuro.
La Strategia d'area individua nell’istruzione e nella formazione il punto di partenza per una riconversione sociale ed economica dell’Alta Marmilla. È prevista la creazione di un nuovo indirizzo dell’unico istituto superiore dell'area interna più coerente con le vocazioni territoriali e con l’obiettivo di rendere più stretto il legame tra scuola e lavoro.
Con le aziende del settore primario, si intende poi realizzare interventi per le scuole primarie e secondarie di primo grado, sia per garantire la qualità nella fornitura delle mense, sia per attuare azioni di prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare e di educazione per una corretta alimentazione. Per affrontare il tema della lontananza dai presidi ospedalieri, la Strategia prevede che venga realizzata una struttura socio-sanitaria intermedia per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle condizioni patologiche per le quali il ricovero è improprio/inappropriato, nella sede del poliambulatorio di Ales. Guardando, invece, agli interventi per favorire la mobilità all'interno dell'area, si intende implementare le politiche di mobility management, ma anche l’organizzazione di un sistema di trasporto a chiamata a servizio per le categorie di utenza debole individuate nell’area di intervento (in via sperimentale, per 3 anni). La Strategia d'area intende, inoltre, favorire la creazione di un modello integrato sovracomunale di gestione delle terre civiche (Carta delle Terre Civiche dell'Alta Marmilla), che offrirà ai più giovani l'opportunità di avviare nuove aziende/cooperative agricole sulle terre ad uso civico. A questa realtà verrà garantita una nuova rete commerciale dedicata alle produzioni di qualità. Il valore complessivo dell'investimento previsto nell'Alta Marmilla è pari a 15 milioni di euro e va segnalato come la definizione della Strategia, in particolare nel passaggio dalla bozza al preliminare, abbia coinvolto circa 400 persone, tra soggetti rilevanti, cittadini e soggetti rappresentativi, grazie a un diffuso processo di condivisione.